la corda al collo della dipendenza 3°parte

Un’altra dipendenza di cui tratto oggi è il gioco d’azzardo compulsivo. Affascinante e romantico il gioco d’azzardo nell’8oo ha mandato in rovina molti gentiluomini che al tavolo da gioco hanno perso palazzi, gioielli e vere e proprie fortune familiari. Oggi il gioco d’azzardo si è ingrigito, banalizzato, insomma dall’attico è sceso al seminterrato: alle macchinette mangiasoldi dei bar di periferia ci sono .casalinghe accanite e pensionati che si giocano le loro ultime risorse.  Ci sono ancora grandi giocatori che scommettono fortune nei casinò o nelle bische clandestine in tutto il mondo, ma  il GIOCO d’ AZZARDO  ha perso  l’alone romantico/ decadente e mostra concretamente ciò che è, una NEVROSI con TRATTI  OSSESSIVI.  Ovviamente mi riferisco al gioco d’azzardo compulsivo, non quello saltuario. Il giocatore compulsivo presenta alcune caratteristiche che lo differenziano nettamente dal giocatore saltuario. Per esempio al tavolo da gioco il giocatore saltuario quando vince , incassa e lascia il tavolo; il giocatore compulsivo gioca  e gioca  sino a perdere tutto.  E’  incapace di resistere all’impulso di giocare sia quando vince sia quando perde. La sua è una sfida continua al  Fato, è un bisogno di urlare la sua illusione di onnipotenza.   Freud,  nel saggio del 1928  “Dostoevskij e il parricidio”, presenta la coazione al gioco d’azzardo come una forma di autopunizione.  Secondo altri psicoanalisti sembrano essere in primo piano problemi narcisistici  relativi all’autostima e all’immagine di  Sè, un bisogno di evadere dalla routine quotidiana, dai doveri, dalle responsabilità .  Il giocatore d’azzardo compulsivo alterna momenti in cui riconosce il proprio coinvolgimento nevrotico nel gioco e vorrebbe smettere, ma è incapace di farlo, a momenti in cui mente , negando la propria schiavitù. Questo comportamento è tipico di tutte le dipendenze . Rivela che esse  sono l’estremo rimedio a cui ricorre una persona  per non sentire tutto il dolore della  profonda e precoce ferita, mai del tutto rimarginata , che lo ha marchiato.  E’ possibile rimarginare definitivamente quella ferita?   Ma soprattutto che cosa ha provocato la ferita e chi è il  responsabile?  Domande lecite, anzi necessarie, le cui risposte però non sono definitive e neppure  unanimi .  Le dipendenze sono un fenomeno complesso con molte variabili, così come sono complessi gli esseri umani nella loro unicità.  Ciascuno deve trovare il coraggio di chiedere aiuto  per  uscire dal girone infernale del gioco d’azzardo . 

Eccoci ora a un’altra dipendenza   il   SESSO COMPULSIVO.           Margherita è bella e infelice. Ha fatto uno sforzo tremendo per chiedere un appuntamento. Adesso è qui nello studio, seduta in punta di sedia, pronta ad andarsene. La guardo e aspetto che parli. Anche lei mi guarda dritto negli occhi.( Bene, penso, ha voglia di scappare, ma almeno non è una che mente. Meno fatica per me! Mi domando quanto tempo le servirà per incominciare a parlare o per decidere di andarsene.) E’ passato solo qualche minuto, ma il tempo sembra essersi dilatato attorno a noi chiuse in una bolla. All’improvviso parla. La voce è un po’ meno roca che al telefono. “Spero che lei non si scandalizzi …..forse dico una stupidaggine….ma lei mi sembra un po’ rigida….oserei dire bacchettona “( naturalmente non commento la provocazione evidente, penso che se deciderà di cominciare l’analisi, mi farà vedere i sorci verdi, come tutti i pazienti narcisisti). “Comunque sono qui per parlare di me, giusto? ….e allora……( un attimo di silenzio) ho scoperto che ciò che credevo una allegro passatempo in realtà è qualcosa di cui non posso fare a meno, anche quando non ne ho veramente voglia. Sto parlando di sesso, di scopare. Sono sempre stata fiera di me,  perchè mi sentivo libera di scopare come e quando mi piaceva , senza sdolcinature romantiche, ma una sana ginnastica sessuale. Proprio così, una sana ginnastica sessuale, che ti aiuta a scaricare le tensioni, poi tanti saluti e grazie, senza coinvolgimento o pretese di amore. E’ da quando ho sedici anni che faccio sesso, adesso ne ho venticinque.   Ne ero soddisfatta fino a poco tempo fa, tre mesi fa per l’esattezza, poi non so che cosa mi è successo. Qualcosa è cambiato. Ho incontrato un uomo di qualche anno più di me, ma questo non conta, e non gli ho detto che…insomma…che per me il sesso…..è come una ginnastica… ……non so perchè, ma non l’ho detto. Adesso noi ci vediamo spesso….voglio dire …che abbiamo una relazione. Io però continuo a scopare con altri, senza coinvolgimento, solo qualche ora di sesso. Ad un certo punto avrei voluto smettere,  non mi sembrava giusto e non mi sembra giusto …. per lui …… mi sento un po’ in colpa.  Ma non ci sono riuscita. Ecco il problema……. ..capisce…non mi  piace più questa ginnastica, ma non riesco a smettere di farla”.  Tace e si torce le mani. Poi “Posso?” e tira fuori una di quelle sigarette senza carta , tanto di moda adesso. Fuma e:  “Che mi dice ”   “Le dico qualcosa che lei sa già , anche se ora non se ne rende conto pienamente, Quella che lei chiama  LIBERTA’ è diventata   SCHIAVITU’.    Mi guarda negli occhi, è sinceramente triste, poi abbassa lo sguardo e rimane in silenzio.  E’ bella e infelice. Non so se riusciremo a fare un buon lavoro e liberarla dalla sua schiavitù. Il sesso compulsivo, di cui la paziente presenta un aspetto, come tutte le dipendenze ha origini precoci  e ha la funzione di  alleviare stati di ansia e angosce più o meno forti.  Spesso  “fare sesso”  “scopare” rappresenta  l’unico modo  in cui tu riesci a metterti in relazione con l’altro/a, perché tu in realtà hai   paura delle parole, delle emozioni, dei sentimenti .   Forse vieni da un ambiente familiare freddo, indifferente; forse non hai mai visto tua mamma e tuo papà scambiarsi un bacio; forse tu  stesso/a non hai mai baciato  e abbracciato mamma e papà; forse non hai molta stima di te, pensi di non poter essere amato/a  e con l’uso del sesso  neghi il tuo bisogno d’amore.  Molteplici sono le motivazioni che sottostanno alla  NEVROSI  del  SESSO  COMPULSIVO   e  sono diverse per ciascun individuo.  Comunque  tutte innescano un comportamento che può produrre solo infelicità. Per vivere in modo soddisfacente è necessario che tu sciolga i lacci che ti legano al sesso compulsivo e per riuscire in questa impresa titanica un solo pensiero ti deve accompagnare:  POSSO  FARCELA! che equivale all’ormai famoso  ” I  CAN “, che ha portato  Barack Obama alla presidenza degli  USA! ( un’iperbole ovviamente  per sottolineare la difficoltà dell’impresa a cui ti accingi, ma anche al successo raggiungibile).

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Rosalba Scavia- psicoanalista Iscrizione all'albo psicologi e psicoterapeuti del Lazio con il n.548 Titoli di studio: Laurea in psicologia Laurea in sociologia

6 commenti

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