la corda al collo della dipendenza continua parte 5°

Sandro continuava a parlare e sembrava non accorgersi del silenzio di Francesca. E anche quando l’ho fatto notare a tutti e due, mi hanno guardato stupiti, inconsapevoli del fatto che Sandro fosse il portavoce della coppia e che Francesca non volesse assumersi la responsabilità della loro relazione. Il nostro incontro durò due ore : l’avevo prolungato nella speranza di riuscire a aprire una breccia nel muro della loro difesa. Purtroppo i brevi interventi che riuscivo a inserire nel profluvio di parole di Sandro non furono abbastanza efficaci da rendere lui e Francesca consapevoli di quanto nevrotico fosse il loro rapporto . Se ne andarono chiaramente delusi dal colloquio. Un mese dopo mi chiamò Francesca per chiedere un appuntamento. Quando la vidi e incominciò a parlare pensai :” Sta cercando una sponda, ma non ha nessuna intenzione di cambiare”. Infatti mi disse che lei e Sandro erano sempre allo stesso punto e che lei non sapeva che decisione prendere. Quando le feci notare che almeno questa volta si era assunta la responsabilità di venire da sola e di parlare, lei si affrettò a smentirmi:” L’ho fatto perchè Sandro mi ha costretto…..io non sarei venuta da sola “. Alla sua richiesta di iniziare una psicoterapia individuale risposi che non avevo ore libere e pertanto l’avrei indirizzata a una collega. Dai due colloqui avuti avevo percepito chiaramente che sarebbe stata un’esperienza frustrante per me e infruttuosa per lei. Certe persone decidono di fare una psicoterapia o un’analisi per procurarsi un alibi per se stesse. Sono persone che interrompono l’analisi proprio quando si tocca il nucleo nevrotico e vanno da un altro analista. Conosco un numero considerevole di persone di questo tipo, che passano da un analista all’altro, soddisfatte di proclamare che l’analisi non serve a niente. Adesso invece voglio presentarti un caso di dipendenza affettiva, in cui i protagonisti, Filippo e Chiara, hanno lavorato molto in analisi e hanno raggiunto un buon livello di consapevolezza del loro incastro nevrotico. Purtroppo però Filippo è ancora estremamente dipendente da Chiara , mentre Chiara tollera sempre meno l’attaccamento simbiotico di Filippo. La psicoterapia di coppia li ha aiutati a divenire consci dell’incastro nevrotico, ma ha rotto l’equilibrio del loro rapporto che proprio su questo incastro si fondava. Ora è necessario che ognuno dei due inizi un proprio cammino analitico per poter fare scelte di vita consapevoli. Ovviamente non potendo io seguire nessuno dei due su questa nuova strada, li ho inviati a due colleghi. Adesso cercherò di esporre, così come le ho capite, le motivazioni che sono all’origine dei diversi modi di essere dipendenti di Chiara e Filippo. Filippo ha un ricordo molto vago del padre, che è andato via di casa quando lui aveva tre anni, abbandonando lui e sua mamma senza soldi e senza casa. La mamma ha lavorato per anni in un pub-ristorante facendo molto tardi la sera e lasciando Filippo alla vicina che era disponibile in quel momento. Perciò Filippo era continuamente sballottato da una famiglia all’altra senza punti di riferimento . La madre poteva dedicargli poco tempo perchè era sempre stanchissima. Filippo è cresciuto con una fame di amore mai soddisfatta. Tutto intorno a lui era precario. Quando ha incontrato Chiara si stava faticosamente riprendendo da una storia finita male. Era stato di nuovo lasciato . Gli abbandoni sono il leitmotiv della sua vita: la difterite che aveva costretto la madre al ricovero in ospedale quando lui aveva un anno, da lui vissuto come abbandono, poi il padre che se ne va realmente, poi il suo più caro amico e compagno di scuola che cambia città, poi la morte della nonna, poi il suo cane che scappa e non viene più ritrovato. Chiara disponibile, affettuosa, tenera diventa il suo incrollabile nume tutelare. Quando non è con lei la chiama continuamente al telefono. Le sta vicino quando si trucca, a tavola ha bisogno di toccarla , una spalla, una mano, il braccio, la gamba. Non se ne rende conto, agisce automaticamente spinto dal bisogno insopprimibile di accertarsi concretamente che lei è li, che c’è, che non lo abbandona. Verrebbe spontaneo domandarsi: ma Chiara non si sente soffocare da una presenza così assillante? La risposta è “NO”! E proprio qui sta l’incastro nevrotico del rapporto: l’estrema insicurezza, che permea tutti gli aspetti della personalità di Chiara , la induce ad accettare l’attaccamento morboso di Filippo come un punto di forza del loro rapporto. Non solo. L’insicurezza è anche alla base del comportamento “altruistico” di Chiara, incapace di dire “NO” , sempre disponibile a richieste di aiuto e a compiacere desideri o bisogni di amici e conoscenti . Da queste brevi osservazioni puoi renderti conto di quanto possa essere difficile e irto di inciampi il cammino di Chiara e Filippo verso l’appropriazione di se stessi e una libera scelta di vita. E sarai d’accordo con me che la dipendenza affettiva non è prova di amore. Anzi è il contrario dell’amore. Se ami una persona , tu vuoi che sia felice e vuoi esserlo con lei. Nella dipendenza non c’è felicità, ma solo paura. Paura di essere lasciato/a per qualcuno che è meglio di te. Perchè tu, che vivi nella bolla della tua insicurezza , credi che chiunque sia meglio di te. E a nulla servono le parole di chi ti vuol bene, a nulla serve metterti di fronte alla realtà del tuo valore. Hai bisogno di fare un lungo percorso per scoprire chi sei e quanto vali. E secondo me ne vale la pena.

Di wp_14348898

Rosalba Scavia- psicoanalista Iscrizione all'albo psicologi e psicoterapeuti del Lazio con il n.548 Titoli di studio: Laurea in psicologia Laurea in sociologia

8 commenti

  1. Your article helped me a lot, thanks for the information. I also like your blog theme, can you tell me how you did it?

  2. Thanks for the feedback! That’s an interesting point. I suppose there are many reasons, internal and external, why we do not accomplish all that we might. Regardless, I am thankful for the Lord’s grace in that. Thanks again!

  3. I have read your article carefully and I agree with you very much. So, do you allow me to do this? I want to share your article link to my website: gateio

  4. I have read your article carefully and I agree with you very much. This has provided a great help for my thesis writing, and I will seriously improve it. However, I don’t know much about a certain place. Can you help me?

  5. I have read your article carefully and I agree with you very much. This has provided a great help for my thesis writing, and I will seriously improve it. However, I don’t know much about a certain place. Can you help me?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *